Sensazioni ed Opinioni in sala
Cari Colleghi, Associati al CNQ,
siamo appena tornati da Palermo dove abbiamo incontrato i colleghi della sede territoriale Telecom nell’ambito di uno dei nostri incontri di ascolto e valore. Desideriamo innanzitutto ringraziare per la partecipazione i colleghi che sono intervenuti, associati e non, ed esprimere la nostra soddisfazione per le modalità con le quali questi incontri si svolgono.
Da qualche tempo stiamo infatti verificando come lo scambio di opinioni ed il confronto diretto tra colleghi su temi che riguardano la vita lavorativa di noi tutti si stia svolgendo su binari della spontaneità e del confronto, a tratti anche vigoroso, con il quale i nostri colleghi dei territori ci rappresentano le loro difficoltà, i loro problemi, le loro necessità. L’incontro di Palermo ha fondamentalmente ricalcato quanto è accaduto a Mestre, anche se abbiamo registrato un grido di allarme veramente forte e preoccupante.
Abbiamo sentito dai colleghi parole quali “sofferenza”, “Direzione Telecom Italia che non esiste più”, “assenza pressoché generalizzata delle figure HR di riferimento”, mancanza totale di rapporti con le figure di riferimento aziendale”, “demoralizzazione e demansionamenti”, “lontananza dall’Azienda”, “inefficienze generalizzate”…
Mai come in questa occasione abbiamo colto un senso di profonda frustrazione e preoccupazione da parte di nostri colleghi, oltre ad una effettiva frustrazione per il mancato riconoscimento di attività e responsabilità che, nonostante l’assenza di imprimatur o formalizzazione di incarichi i nostri colleghi continuano a condurre con quel senso di attaccamento all’azienda tipico del middle management di Telecom Italia. Profonda insoddisfazione è emersa per le modalità con le quali le attività vengono portate avanti confidando solo sul senso di dedizione delle risorse: impegni e responsabilità che vengono condotte spesso in modo “carbonaro”, con assegnazioni di incarichi “a voce” ai quali non corrispondono nemmeno più riconoscimenti intangibili.
I colleghi di Palermo ci hanno chiesto di veicolare con forza le loro difficoltà ai nostri interlocutori di HR, rappresentando un disagio che purtroppo si protrae da diverso tempo.
Hanno tenuto ad evidenziare come non possa perdurare uno stato di crisi come questo, stato di fatto nel quale spesso non viene compreso come il ruolo di traino ed indirizzo delle risorse 7 e 7Q si fondi esclusivamente sulla volontà delle persone, senza rendersi affatto conto di come, senza l’apporto professionale e costante fino ad ora assicurato, tutta l’azienda possa di fatto pesantemente risentirne.
Abbiamo affrontato insieme argomenti quali le internalizzazioni, il piano di scorporo della rete, il processo di riorganizzazione aziendale attualmente in corso e le societarizzazioni, le novazioni e le schede progetto.
Tutti argomenti di dibattito, confronto, discussione, ma che crediamo debbano essere giustamente messi in secondo piano davanti agli umori ed alle doglianze dei nostri colleghi che, come CNQ, ci sentiamo sempre più in dovere di riportare e rappresentare.