Convegno sul ruolo delle Alte Professionalità nelle TLC

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Convegno sul ruolo delle Alte Professionalità nelle TLC

Convegno sul ruolo delle Alte Professionalità nelle TLC

Cari colleghi,

lo scorso 14 gennaio la UILCOM ha organizzato un convegno presso la propria sede di Roma per affrontare i temi strategici del “Ruolo e delle Responsabilità delle Alte Professionalità” (In allegato la locandina ed una presentazione dei temi trattati) e confrontarsi con coloro che rappresentano le Istituzioni, le Imprese, le Associazioni di Categoria come il CNQ, per il quale è intervenuto il Presidente Mauro Martinez con una relazione che trovate in allegato.

L’agenda del convegno ha toccato soprattutto temi di natura contrattuale e normativo, con riferimenti al rinnovo dell’attuale contratto quadro delle TLC, ormai scaduto da un anno, e di quello di II livello specifico di Telecom Italia; si è trattato anche l’attualissimo tema dell’adozione di logiche di Smart Working, per le quali sono necessari interventi anche di natura legislativa. Oltre all’intervento del CNQ hanno preso parte in qualità di relatori il segretario regionale della CIU Giovanni Gasbarrone, il consulente manageriale della SDA Bocconi Roberto Vaccani, i rappresentanti regionali e provinciali della segreteria UILCOM.

Fino a una decina di anni fa, le Alte Professionalità erano tutelate e valorizzate dall’Azienda che riconoscendo il ruolo e le competenze espresse provvedeva a curarne lo sviluppo formativo e professionale attraverso percorsi di carriera specifici; anche per questo motivo queste figure di lavoratori non erano all’attenzione delle OO.SS. che erano concentrate sui lavoratori che ricoprivano ruoli impiegatizi od operativi.

Nel corso di quest’ultimo decennio l’evoluzione del modo del lavoro e delle organizzazioni aziendali, per motivi vuoi di riduzione del costo del lavoro, vuoi di variazione dei modelli organizzativi, ha progressivamente mutato l’atteggiamento dell’Azienda nei confronti delle Alte Professionalità, producendo un effetto di appiattimento nelle attività di queste con conseguente demotivazione nei singoli che non vedono strumenti atti a valorizzare e sviluppare la loro professionalità.

In questo quadro generale va inquadrato anche il percorso di Telecom Italia, per la quale le Alte Professionalità sono quelle identificate nel CCNL delle telecomunicazioni con i livelli 7-e 7Q (circa 7500 unità).

Per quanto detto ed a maggior ragione in questa fase di grande cambiamento nel mondo del lavoro, il recupero di identità e di ruolo, anche negli aspetti contrattuali, dei lavoratori che appartengono alle Alte Professionalità, deve essere parte del progetto di trasformazione e di rinnovamento di una Azienda come Telecom Italia, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori, Azienda, CNQ e OO.SS. ciascuno nel rispetto del proprio ruolo.

A valle del convegno abbiamo raccolto le opinioni degli associati intervenuti come uditori Roberto Bertocchini, Luca Bertone, Claudio Celestre, Tonino Mitri, chiedendogli di rispondere ad alcune domande

1) Quali aspettative avevate, i temi e contenuti trattati le hanno soddisfatte ?

Riccardo: Certamente soddisfatto. Vari interventi tutti molto qualificati e professionali per inquadrare la situazione dei Quadri a livello aziendale, nazionale ed europeo con un focus dettagliato sulle modalità, opportunità e sfide/difficoltà legate allo smart working, con attenzione agli aspetti logistici, processivi/organizzativi, normativi ed esperienze di aziende che lo hanno già messo in campo. Vi sono anche utili info su retribuzioni medie e livello di formazione tra i Quadri in Italia ed in Europa.

Luca: Mi aspettavo un chiarimento sugli aspetti previsti in scaletta che sono stati affrontati esaustivamente, trattando aspetti contrattuali e comportamentali utili nella prosecuzione delle attività quotidiane sul posto di lavoro. Spesso le norme prevedono comportamenti che poi praticamente si rivelano di difficile/errata comprensione ed applicazione e questi confronti sono invece utili a chiarire aspetti “oscuri” presenti nei CCNL.

Claudio: ero interessato principalmente a capire in che modo CNQ sta lavorando per predisporre un nuovo inquadramento normativo e nuove linee guida ai profili professionali, in particolare dei Quadri, appartenenti alla categoria delle Alte Professionalità in Telecom Italia.

Tonino: Ho partecipato al convegno su invito del CNQ per avere una visione più esaustiva degli argomenti trattati, in particolare, sullo stato dell’arte dello Smart Working e le problematiche legate alle Alte Professionalità e alla loro valorizzazione in particolare in Telecom Italia-TIM.

2) Secondo voi quali temi sono stati affrontati in modo più efficace e perchè ?

Per Riccardo è stata descritta in modo efficace la crisi di identità dell’area Quadri e la necessità che le esigenze delle Alte Professionalità vengano rappresentate e proposte in modo organico anche attraverso una collaborazione stretta con uno o più sindacati che accettino di veicolarle in modo permanente sui tavoli di contrattazione con l’azienda.

Per Luca, Claudio e Tonino il tema dello Smart Working è quello che sia per novità che per efficacia e concretezza di trattazione ha colpito di più.

Per Claudio e Tonino: la trattazione è stata un vero seminario di studio, con gli interventi del Presidente CNQ, Mauro Martinez,  di rappresentanti Sindacali  Nazionali e Regionali UIL, di esperti come il dott. Roberto Vaccani della SDA Bocconi, riferimento italiano sullo Smart Working. Un mix efficace di interventi che ha approcciato all’argomento spaziando sulle diverse sfaccettature e sviscerando le problematiche da diversi punti di vista, in particolare:

  • Le best practices in Italia: da American Express (studiata e raccontata dalla Dott.ssa S.Flora) alla Tetrapack (visitata e raccontata dal Dott. Martinez)
  • La logistica delle sedi,  le problematiche connesse e la situazione TI-TIM es. di palazzo, agile o intermittente
  • Gli aspetti normativi : in sede Europea ed Italiana  abbiamo capito che ad oggi non esiste una legislazione specifica sul lavoro Agile o Smart Working (in discussione alle camera)ma solo quella sul Telelavoro che è cosa molto diversa.
  • Gli aspetti psico-dinamici  e le necessita di cambio di paradigma del lavoro, dai concetti di comando e controllo e presenza fisica,  al  modello basato sugli obiettivi, la fiducia, il coinvolgimento e la presenza da remoto con impatti personali, sociali ed aziendali.
  • Le criticità nella determinazione degli obiettivi del singolo rispetto a lavori progettuali/concettuali che necessitano di uno stretto rapporto di interdipendenza.
  • Le linee guida e gli aspetti di cyber-security dello Smart Working
  • Telecom Italia è la prima grande azienda italiana che sta approcciando lo SW

Tonino ha evidenziato che anche in Italia, soprattutto a Milano e Roma, stanno nascendo dei locali, bar, dove non si paga  la consumazione, ma si affitta uno spazio per un periodo di tempo per effettuare riunioni, incontri commerciali e/o semplicemente lavorare smart da remoto

Per Luca il tema dello Smart Working è stato ben affrontato con approfondimenti sulle implicazioni normative e soprattutto sulle conseguenze operative dei lavoratori. L’assenza di normativa di riferimento, in mancanza della quale Telecom Italia ha comunque ritenuto di lanciare un progetto che presenta implicazioni di elevato rilievo, potrebbe essere un aspetto critico. In particolare per le Alte Professionalità è assolutamente indispensabile chiarire quali aspetti di responsabilità, raggiungimento degli obiettivi, verifica delle prestazione lavorativa, etc verranno regolamentati senza impoverire ulteriormente il ruolo e la figura del Quadro. 

3) Quali altri temi secondo voi potevano essere toccati ?

Luca e Claudio avrebbero gradito qualche ulteriore approfondimento legato alle modalità di applicazione dell’orario sia nell’ambito dello Smart Working (se il 50% dell’orario di lavoro è la soglia massima dello SW, qual è quella minima?) che nell’ambito del contratto di solidarietà.

Per Riccardo  il tema del rinnovo del contratto collettivo di lavoro (che nel II livello potrebbe anche essere sede di recepimento delle novità legate allo smart working) è stato affrontato molto rapidamente, ma va considerato che, come è stato detto, ci troviamo in una situazione di stallo in tutti i rinnovi contrattuali in corso, situazione in parte legata anche agli effetti della stagnazione economica e deflazione che potrebbero “indebolire” le richieste di adeguamento economico delle retribuzioni. Il tema sarà oggetto di incontri successivi e specifici.

Per Tonino invece i temi all’ordine del giorno sono stati tutti trattati, alcuni in modo più approfondito altri meno, ma di tutti ci si è fatti un idea chiara. Anzi è questa occasione, per Tonino, di evidenziare, relativamente alle Alte Professionalità ICT (come emerso nel convegno), il divario economico (in termini di RAL medio) e formativo (in termini di formazione e certificazione) fra Italia e Nord Europa e la conseguente necessità, per il futuro, di presidiare costantemente questi aspetti.

4) la collaborazione fra organi sindacali ed associazioni professionali è la strada da percorrere per riqualificare la categoria delle AP nel settore delle TLC ?

Tutti i nostri intervistati concordano nel dire che la collaborazione fra Associazioni di Categoria e OO.SS. è fondamentale sia per sostenere in modo adeguato nei tavoli di contrattazione aziendale le proposte e richieste delle Alte Professionalità, come evidenzia Riccardo, sia per poter influire grazie alle sinergie fra Associazioni e OO.SS. a livello normativo, e che dovrebbe essere continuativa e costante per raggiungere migliori risultati, come indicato da Luca.

Per Claudio vi è però un elemento di criticità nella contrapposizione fra le OO.SS. e quindi la necessità di individuare forme di collaborazione in grado di accrescere le chance di riqualificare la categoria delle Alte Professionalità nel settore delle TLC, evitando di incorrere in logiche di bandiera che in recenti esperienze hanno visto perdenti tutte le parti in causa. Tonino estende la necessità di collaborazione a tutte le parti sindacali, le associazioni professionali ed anche altri tipi di organizzazioni come l’associazione dei piccoli azionisti dipendenti Telecom (ASATI) affinchè facciano, tutte, sinergia e sistema fra di loro. Le divisioni non giovano a nessuno, neanche alle aziende TLC, soprattutto a Telecom Italia-TIM che ha necessità di accelerare e completare la trasformazione da azienda fondamentalmente solo infrastrutturale in una dinamica e leggera Over the Network-quadruple play che abilita piattaforme di servizi.

ll nostro Paese ne ha estremo bisogno per agganciare la nuova rivoluzione industriale che sta stravolgendo le economie del mondo, con gli Over The Top e le società internet soprattutto USA che s’immettono sempre di più nei segmenti profittevoli della catena di valore dei business.

Concludendo, il convegno ha avuto successo sia per i temi che sono stati affrontati, sia grazie agli speaker che si sono resi disponibili ad un dibattito allargato, non limitato pedissequamente all’Agenda; grazie a questa dinamica ed alla ottima documentazione presentata, sono emersi diversi spunti di riflessione e di approfondimento. In sintesi, un complimento agli organizzatori ed ai relatori del convegno per aver posto l’accento sulle Alte Professionalità e sul grande cambiamento che il loro ruolo ha subito, sta subendo e continuerà a vivere nei prossimi anni.