CDA:OK alla proposta di Buora e Ruggiero

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CDA:OK alla proposta di Buora e Ruggiero

CDA:OK alla proposta di Buora e Ruggiero

Rimessa agli azionisti la decisione di accettare il patteggiamento o procedere con la azione di responsabilità.

Il CDA di Telecom Italia ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti del prossimo 18 ottobre il piano di patteggiamento proposto dagli avvocati di Buora e Ruggiero rispettivamente per 1 ed 1,5 milioni di euro. Tali importi risultano il compromesso finale a cui i diversi uffici legali sono giunti dopo mesi di controversie.La parola fine sulla decisione di procedere in questa direzione rimane comunque degli azionisti, la cui assemblea (prevista appunto per il prossimo 18 ottobre) dovra’ pronunciare il verdetto di accettazione o rifiuto di tale transazione.

La notizia non è stata accolta favorevolmente dalla stampa (“Telecom:il CDA grazia Buora e Ruggiero. Telecom scarica agli azionisti la grana Buora e Ruggiero.” fonte Finanza e Mercati. “Buora e Ruggiero pagano ed evitano azioni penali” fonte, La Repubblica) ed ancor meno da ASATI, l’associazione dei piccoli azionisti di Telecom, il cui Presidente Franco Lombardi ha immediatamente dichiarato che tale decisione è inaccettabile, essendo tali importi inadeguati a coprire anche solo le mere spese legali (“di ammontare pari a quasi 10 milioni di euro“, fonte Sole24Ore) ed auspicandosi fortemente che nel corso dell’assemblea del prossimo 18 ottobre il voto di opposizione raggiunga almeno il 5% del capitale azionario, percentuale necessaria per bloccare l’accettazione del patteggiamento e per procedere con le azioni di responsabilità contro Ruggiero e Buora, estese anche a Castelli e Luciani per le ormai note vicende delle intercettazioni e delle SIM false.

A proposito di tale vicenda il CNQ, pur comprendendo l’esistenza delle imponderabili logiche che regolano l’equilibrio tra Proprietà dell’Azienda ed Amministratori da questa nominati e rimanendo quantomeno perplesso circa l’esito di tali transazioni, cerca di rispondere a chi lo chiede con tanta insistenza dopo la decisione del CDA che probabilmente gli importi del patteggiamento rappresentano il massimo che si possa ottenere come risarcimento; in caso contrario, sarebbe impensabile che l’amministrazione avesse rinunciato a riscuotere tutto il dovuto.

E questo con buona pace di tutti gli azionisti (di cui il CNQ fa parte), piccoli e grandi che siano, che in merito a vicende come queste dovrebbero essere tutti uguali ed avere tutti gli stessi obiettivi di redditività ed immagine dell’Azienda.