I contenuti del Convegno Asati sull’Azionariato Diffuso
Gentili Associate ed Associati, desideriamo brevemente riassumere i contenuti del Convegno AS.A.TI. che si è tenuto il 12 Marzo scorso a Roma, promosso per approfondire il tema dell’azionariato diffuso ed in particolare il ruolo dei piccoli azionisti di Telecom Italia.
Il convegno ha visto la partecipazione del Presidente Franco Bernabè e dell’Amministratore Delegato Marco Patuano che, dopo essere intervenuti ed averci raccontato le linee strategiche del Gruppo Telecom dei prossimi anni, si sono prestati ad un’informale e molto apprezzato confronto con la platea dei partecipanti su argomenti di rilevante attualità ed importanza.
L’apertura dei lavori da parte dell’Ingegner Franco Lombardi, Presidente di AS.A.TI. ha fin da subito offerto una overview sui temi che il convegno ha affrontato, secondo l’ordine nel quale si sono svolti gli interventi, ossia:
- Guido Antolini, Presidente della Federazione Europea dell’Azionariato dei Dipendenti, che ha fornito un dettagliata panoramica sull’arretratezza nella quale si trova il nostro paese relativamente alla partecipazione dei dipendenti all’azionariato delle imprese per le quali lavorano. Ritardo particolarmente grave e che si traduce, soprattutto, nella totale assenza di controllo delle società da parte dei propri dipendenti;
- Maurizio Matteo Decina, responsabile dell’Ufficio Studi di AS.A.TI., che ha presentato un’approfondita relazione sullo stato del settore TLC e sulle criticità che sta attraversando. In particolare ha paventato la riduzione di circa 150 mila posti di lavoro nelle principali aziende del settore a causa dell’erosione dei classici servizi di telefonia da parte degli operatori “Over the Top” (es. Google, Skype, Facebook, etc.). Secondo Decina, opportunità per le aziende Telco potrebbero derivare dallo sviluppo di nuovi servizi (es. teleassistenza, domotica, etc.) e della NGN, i cui fondi, per quanto riguarda Telecom Italia, potrebbero derivare da un eventuale scorporo della rete;
- L’Amministratore Delegato del Gruppo Telecom Italia Marco Patuano, che ha elencato le priorità del Piano Industriale 2013-2015 le cui guidelines si riferiscono sostanzialmente alla riduzione del rapporto debito/fatturato su livelli adeguati per un’azienda come Telecom Italia ed al sostanziale proseguimento della politica di investimento in reti a larga banda ed al deciso sviluppo del cloud computing. L’A.D. della nostra Azienda si è poi reso disponibile ad un aperto e diretto scambio di opinioni con la platea su tutti gli aspetti gestionali, finanche su argomenti di stretta attualità collegati alla recente riorganizzazione aziendale ed alle trattative con le confederazioni sindacali per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro;
- Alessandro Fogliati, vicepresidente ASATI e fondatore nel 1995 della prima associazione di dipendenti azionisti, che ha ricordato i passi che portarono alla privatizzazione di Telecom.
- Franco Lombardi, Presidente di ASATI, che ha ripetuto a gran voce come l’azienda sia stata devastata da operazioni quali le varie acquisizioni e fusioni a debito e, non ultima, la vicenda del cospicuo patrimonio immobiliare. Il Presidente ASATI si è poi soffermato sul piano “Sequester”, proposta che prevede la decisa riduzione degli emolumenti al management come esempio etico in favore non solo dei dipendenti, ma anche degli azionisti Telecom Italia;
- Mauro Martinez, Presidente del Coordinamento Nazionale Quadri di Telecom Italia, che ha riaffermato la volontà dell’associazione di voler incidere sempre più nei processi di governance del Gruppo Telecom. Ha infatti ricordato le recenti acquisizioni di pacchetti azionari Telecom Italia che hanno consentito al CNQ di diventare azionista a testimonianza dell’impegno e della fiducia riposta nell’Azienda e nel suo management. Martinez ha infatti fin da subito sostenuto con la massima convinzione l’iniziativa di ASATI volta a favorire la diretta partecipazione dei dipendenti alla gestione del Gruppo Telecom attraverso il nuovo Piano di Azionariato Diffuso previsto per il prossimo triennio. Il Presidente del CNQ si è inoltre soffermato sulle potenzialità offerte dalla Riforma Fornero del mercato del lavoro che mira esplicitamente a favorire il coinvolgimento dei lavoratori nell’impresa, puntando sul concetto di partecipazione mediante la quale poter esercitare un’influenza diretta sulle decisioni che devono essere adottate nell’ambito della società.
- Il Presidente del Gruppo Telecom Italia Franco Bernabè, che ha rassicurato sul futuro delle aziende operanti nel mercato delle TLC se si incammineranno con decisione e rigore sulla strada della riduzione del debito, del contenimento dei costi e degli investimenti in infrastrutture. Bernabè ha poi analizzato il mercato confrontando l’esperienza e le indiscusse capacità degli operatori del settore che, se confrontati con gli “Over The Top”, forniscono ben altre garanzie di solidità prospettica anche in un’ottica di lungo periodo. Ha poi rassicurato la platea sulle capacità di Telecom Italia. non solo in termini di presenza futura sul mercato delle TLC, ma anche sul suo fondamentale ruolo di driver sull’innovazione e l’occupazione per l’intero Sistema Italia.
Il convegno si è quindi concluso con l’intervento dell’On. Paolo Gentiloni, referente TLC per il PD e del Direttore dell’Agenzia per il Digitale, Agostino Ragosa, che hanno riaffermato il ruolo dell’information technology e delle TLC quali indiscussi ambiti sia di sviluppo che di occupazione per l’italia nei prossimi anni e dell’insostituibile ruolo che Telecom Italia riveste in questo contesto.
Da parte nostra siamo stati lieti di verificare l’attenzione manifestata da tutti i partecipanti al concetto di “partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa”, concetto che presuppone ed individua, al tempo stesso, un tipo di azienda maggiormente attenta al valore della persona quale parte attiva nello sviluppo e diffusione del welfare.
È opinione condivisa, infatti, che il passaggio verso un maggior coinvolgimento, anche economico, dei lavoratori nelle scelte dell’impresa e nei suoi risultati comporti una maggiore produttività del lavoro, assicurando alle imprese qualità e contenimento dei costi, grazie anche ad un certo grado di «pace sociale» che la partecipazione garantisce.
La partecipazione dei lavoratori al capitale d’impresa è in grado di conferire maggiore stabilità e soprattutto radicamento all’impresa, valorizzando al contempo l’apporto dei lavoratori medesimi in termini di know-how, valori, professionalità quale fattore di competitività e di successo.
Per quanto ci riguarda come CNQ, associazione di dipendenti contemporaneamente e direttamente presenti nel capitale della nostra Azienda, garantiamo il nostro supporto e la nostra professionalità per assicurare a tutte le parti (sindacati, associazioni, azienda) il proseguimento su questo cammino di partecipazione diretta alla vita di Telecom Italia.