Il 12 ottobre scorso il CNQ ha incontrato l’Azienda su vari temi attuali, in primis sulle proposte di rinnovo contrattuale e poi per discutere della Categoria dei Quadri e delle Alte Professionalità con il nuovo management.
Nella circostanza, abbiamo avuto sicuramente chiaro che il momento è di forte discontinuità e che in questa discontinuità anche la figura del Quadro e dell’Alta professionalità sembrano accingersi a vivere situazioni e realtà finora mai affrontate, pur sapendo che questa categoria di professionisti ha da sempre rappresentato uno degli elementi più determinanti per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, nei diversi ruoli sia di coordinatori che di professional.
Ci sono stati anche segnali positivi sul mondo dei Quadri, come la proposta da parte dell’Azienda, emersa nel corso dell’incontro, di valutare concretamente la possibilità di procedere insieme a CNQ per definire un regolamento interno che disciplini la vita dei Quadri in Azienda.
Ma per citare un tema su tutti tra quelli che ci lasciano perplessi c’è ad esempio il possibile demansionamento, che trova il suo fondamento normativo nel Jobs Act (secondo la visione aziendale fino al livello 6° per i Quadri), che risulterebbe essere ulteriormente peggiorativo rispetto alla previsione di legge a cui si ispira. A tale riguardo, come Associazione stiamo provvedendo ad una verifica legale in ordine alla sua effettiva applicabiltà nei modi e nelle forme previste dalla piattaforma contrattuale attualmente in negoziazione tra azienda e sindacati; al di là di questa verifica però, tale fenomeno, spiegato dall’Azienda come leva per il mantenimento del perimetro occupazionale, desta indubbiamente molta preoccupazione nei Quadri, sottoposti al rischio, secondo necessità organizzative, di essere riportati alla categoria di impiegati.
Di massima però, e questo suscita la nostra preoccupazione principale, l’insieme delle previsioni aziendali sembra orientato più alla contrazione dei costi del personale che alla definizione del percorso teso all’incremento di produttività che più volte è stato richiamato ma che però sconta parametri ancora piuttosto vaghi per la sua definizione puntuale, almeno nel mondo dei Quadri e delle Alte Professionalità.
Se quindi scopo dell’Associazione CNQ da sempre è la fattiva collaborazione con l’Azienda per i risultati di gestione, necessità che a maggior ragione si avverte adesso in questo momento di difficoltà (e questo è un messaggio chiaro arrivato a tutti), è però anche compito dell’Associazione in questa fase sottolineare il profondo disagio che promana dai Q e dalle Alte professionalità che CNQ rappresenta; e ciò in merito sia a quanto è attualmente in discussione tra le parti negoziali, sia e soprattutto in merito alla apparente vaghezza delle prospettive e dei ruoli degli appartenenti alla Categoria, con la sola eccezione per alcune posizioni che, ritenute manageriali, sono le sole, infatti, rimaste destinatarie di MBO e per questo, viene da credere, forse le uniche reputate davvero “chiave” dall’Azienda.
Ma per citare un tema su tutti tra quelli che ci lasciano perplessi c’è ad esempio il possibile demansionamento, che trova il suo fondamento normativo nel Jobs Act (secondo la visione aziendale fino al livello 6° per i Quadri), che risulterebbe essere ulteriormente peggiorativo rispetto alla previsione di legge a cui si ispira. A tale riguardo, come Associazione stiamo provvedendo ad una verifica legale in ordine alla sua effettiva applicabiltà nei modi e nelle forme previste dalla piattaforma contrattuale attualmente in negoziazione tra azienda e sindacati; al di là di questa verifica però, tale fenomeno, spiegato dall’Azienda come leva per il mantenimento del perimetro occupazionale, desta indubbiamente molta preoccupazione nei Quadri, sottoposti al rischio, secondo necessità organizzative, di essere riportati alla categoria di impiegati.
Di massima però, e questo suscita la nostra preoccupazione principale, l’insieme delle previsioni aziendali sembra orientato più alla contrazione dei costi del personale che alla definizione del percorso teso all’incremento di produttività che più volte è stato richiamato ma che però sconta parametri ancora piuttosto vaghi per la sua definizione puntuale, almeno nel mondo dei Quadri e delle Alte Professionalità.
Se quindi scopo dell’Associazione CNQ da sempre è la fattiva collaborazione con l’Azienda per i risultati di gestione, necessità che a maggior ragione si avverte adesso in questo momento di difficoltà (e questo è un messaggio chiaro arrivato a tutti), è però anche compito dell’Associazione in questa fase sottolineare il profondo disagio che promana dai Q e dalle Alte professionalità che CNQ rappresenta; e ciò in merito sia a quanto è attualmente in discussione tra le parti negoziali, sia e soprattutto in merito alla apparente vaghezza delle prospettive e dei ruoli degli appartenenti alla Categoria, con la sola eccezione per alcune posizioni che, ritenute manageriali, sono le sole, infatti, rimaste destinatarie di MBO e per questo, viene da credere, forse le uniche reputate davvero “chiave” dall’Azienda.
Da qui la evidente necessità a questo punto, ragionando sul “sentiment” raccolto da Quadri ed Alte Professionalità, di organizzare a breve con lo Sviluppo di HRO un incontro per discutere di percorsi formativi, benefit e di temi gestionali afferenti proprio i colleghi Q e 7 al fine di capire meglio il valore reale attribuito a questi dall’Azienda.
Per una analisi più approfondita dei singoli contenuti dell’incontro, invitiamo tutti a leggere il documento allegato che ne riassume i passaggi fondamentali.